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I Colori e Le Bandiere della Tartuca

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La Tartuca gialla e nera
Nel XVI secolo l’insegna della Tartuca era conservata presso i frati del Convento di S. Agostino ed è descritta nelle relazioni sulle cacce ai tori di fine secolo: “L’insegna loro era gialla e negra ed era portata da Bernardino di Cornovaglia…” oppure “…Tartuca, il suo Capocaccia fu il figlio del Comparone de Rossi, la sua insegna era a liste gialle e nere…”. La bandiera della Tartuca, molto semplice nell’araldica, rimase simile per tutto il XVII secolo.
Un manoscritto del 1717 descrive invece così la bandiera: “La Contrada della Tartuca usa per sua Impresa una tartuca in campo a liste gialle e nere…”. Una bandiera analoga compare per il Palio straordinario del 2 aprile 1739: “In settimo luogo la Tartuca, con 40 uomini tutti vestiti a mori, con girello giallo, penna in testa gialla e banda pure a traverso gialla, con arco e freccia in mano e con bandiera di simili colori con tartaruga in mezzo”.
Nel 1767, in previsione del Palio straordinario del 14 maggio per la visita del Granduca Pietro Leopoldo, i tartuchini volevano cambiare “…i colori della nostra insegna, cioè del nero e giallo, che per essere questi colori oscuri e da fare con i medesimi poco bella comparsa…” e pochi anni dopo, per il Palio d’agosto del 1786, corso in onore degli Arciduchi d’Austria e dei Principi di Toscana, li cambiarono adottando un abito della comparsa di foggia militare e una bandiera che avevano tre colori: “… Era questa macchina portata da una numerosa Truppa vestita in ricca Uniforme di color giallo con paramani e petti; e calzoni neri e sottoveste turchina alludendo alla Bandiera di questa Contrada, che in campo giallo ha lo stemma d’una Tartuca con arabeschi neri e qualche fregio turchino”. Anche nella prima metà del XIX secolo gli arabeschi furono l’elemento dominante l’araldica, insieme all’emblema di una tartaruga arricchita con la corona, come per esempio nella bandiera dalla foggia particolare fatta nel 1805, che fu detta dei mori per la presenza di quattro teste di moro negli angoli. Bandiere con disegni ad arabeschi sono raffigurate nei disegni dell’Hercolani e del Maffei.
I nuovi colori
Intorno al 1845 la Contrada della Tartuca cercò di cambiare i suoi colori giallo e nero perché ricordavano quelli asburgo-lorena ed erano invisi alla popolazione senese agitata dai primi fermenti risorgimentali. Negli anni seguenti le critiche aumentarono e nel 1858 la Contrada decise di cambiare definitivamente il giallo e nero in giallo e turchino. Ci volle però ancora qualche tempo perché i nuovi colori comparissero nei costumi della comparsa della Contrada: nuove monture e nuove bandiere gialle e turchine furono infatti realizzate dopo il 1861, fra le quali il Paggio e la bandiera di rappresentanza (1865). Le bandiere della seconda metà dell’Ottocento furono prevalentemente ad arabeschi e nel 1887 si arricchirono dello Stemma con le margherite ed i nodi di Savoia (Concessione Sovrana).
Le bandiere del XX secolo
Le bandiere dei costumi rinnovati nel 1904, con un disegno ancora ad arabeschi, ebbero il nuovo stemma, diventato ormai definitivo. I costumi rinnovati nel 1928, disegnati da Arturo Viligiardi, segnarono invece un cambiamento radicale nell’araldica delle bandiere della Tartuca che divennero semplicemente bipartite da merli dei due colori. Crescendo pian piano il numero delle bandiere necessarie alla Contrada, nella prima metà del XX secolo altri disegni esclusivi si aggiunsero a quello dei costumi del 1928. Nel periodo compreso fra le due guerre le bandiere, seppure con qualche accenno futurista e qualche eccezione, ebbero sempre una cifra comune nella sobrietà e nella geometria, lontana dagli arabeschi dei vessilli del secolo precedente.
La fine della seconda guerra mondiale portò nuovi entusiasmi e creatività. Nuove araldiche vennero impiegate per le tante bandiere della Contrada, ma contemporaneamente furono ripresi alcuni disegni già adottati in precedenza, come per esempio la partitura a merli.
Nel 1955 vennero rinnovati i costumi della comparsa di Piazza in sostituzione di quelli del 1928. I bozzetti della Tartuca furono disegnati da Bruno Marzi e le nuove bandiere degli alfieri del corteo storico furono del tutto originali, come del resto lo fu la bandiera di rappresentanza. Fino al successivo rinnovo dei costumi (1981) le bandiere della Tartuca furono caratterizzate da un disegno variabile, prevalentemente a disegni geometrici.
Nel 1978, in previsione dei nuovi costumi, l’Adunanza Generale della Contrada deliberò di abbandonare le fantasie dei disegni fino ad allora adottati, per assumere una unica bandiera dalla foggia moderna e antica al tempo stesso: liste gialle e azzurre a traverso alternate con fascia centrale azzurra, recante volute di foglie di acanto in giallo e al centro lo stemma della Contrada.
Da allora l’araldica della Contrada della Tartuca non è più cambiata ed è stata adottata, oltre che nel 1981, anche in occasione del rinnovo del 2000.