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Il Paggio Maggiore e lo Stemma

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Subito dopo l’Unità d’Italia le Contrade si proposero di realizzare delle nuove monture in stile rinascimentale, scelto fin dal 1839 per meglio rappresentare la loro antica origine. Nel maggio del 1862 i tartuchini nominarono una speciale commissione per i costumi che dovevano avere i nuovi colori della Contrada, giallo e turchino. Il costume del figurino, formato da un elegante farsetto con le maniche a sbuffo ricamato d’oro, da una berretta con piume, braghette e calzamaglia a righe, fu arricchito con un pregevole bavero trinato, detto scollo d’oro.
Riprendendo un bozzetto di bandiera, disegnato da Tommaso Papini nel 1845 con l’intento di dare dei nuovi colori alla Contrada, la Tartuca nel 1865 fece cucire anche una nuova bandiera di rappresentanza. Al centro di un campo quadripartito dai colori della Contrada e delle due Compagnie Militari fu posta la mandorla con la tartaruga coronata ed in alto a destra l’immagine di S. Agata, titolare di una delle due Compagnie.
La montura venne riutilizzata anche in occasione del rinnovo dei costumi del 1879, quando la sfilata che precedeva la corsa del Palio assunse il tono di un vero e proprio corteo storico nel quale fu inserito anche il Paggio Maggiore con la grande bandiera di rappresentanza.
Il quadretto che raffigura il Paggio Maggiore della Contrada della Tartuca venne realizzato da Luigi Mussini nel 1877, in occasione dell’esposizione artistica annuale delle attività dell’Istituto delle Belle Arti, organizzata a Siena nei giorni delle feste di agosto. Luigi Mussini (1813-1888), uno dei più significativi artisti di stile purista, insegnò a lungo a Siena e fu Direttore del Regio Istituto delle Belle Arti
Con la Concessione Sovrana di Umberto e Margherita di Savoia del 1887 la Tartuca introdusse nel suo stemma le margherite e i nodi sabaudi ed una tartaruga non coronata. Nella bandiera di rappresentanza lo stemma originale venne sostituito con il nuovo e contemporaneamente anche l’immagine della Santa fu sostituita con un’altra simile. Qualche decennio fa nell’antico impianto del manufatto in seta è stata inserita una raffigurazione moderna dello stemma della Contrada.