You can enable/disable right clicking from Theme Options and customize this message too.
logo

Il Museo del Costume

Home » Il Museo del Costume
La Sezione del Museo del costume occupa il piano inferiore del fabbricato adiacente la vecchia Sala delle Vittorie. In origine magazzini della Contrada, questi locali furono trasformati, con la ristrutturazione del 1973, in cucina, bar e sala per le cene della Società Mutuo Soccorso Castelsenio che aveva la sua sede al piano superiore. Con il trasferimento della Società in Piazzetta Silvio Gigli e con la realizzazione del complesso museale è stata qui collocata la Sezione del costume. Vi si accede tramite una scala ad ampi gradoni che dall’ingresso principale di Via Tommaso Pendola scende al livello del Vicolo della Tartuca, un vicolo cieco nel quale si trova anche la stalla della Contrada e che ha ospitato la settimana gastronomica ”Aggiungi un posto a tavola” dalla sua prima edizione (1976) fino all’anno 1991. Fin dalle loro origini le Contrade parteciparono alle feste cittadine, ossia corse con le bufale e cacce ai tori, eleggendo un Capitano ed un Alfiere che le guidavano nella Piazza del Campo. Dalla macchina a forma di animale con la quale la Tartuca vi partecipò prese nome e colori: la tartaruga con il carapace giallo e nero. Con l’avvento del Palio la festa fu preceduta da un corteo formato dagli uomini dalle Contrade in costume: gli alfieri e il tamburino, il Capitano e gli armigeri, il Paggio di rappresentanza con i paggi portainsegna e il fantino su di un cavallo da parata, seguito dal barbero per la corsa. I ricchi costumi con i quali la Contrada è comparsa a questi cortei sono conservati in apposite teche nei locali di questa Sezione riprogettati e adeguatamente condizionati. [vazz_panel]Nella prima saletta sono esposti la bandiera di rappresentanza e il costume del Paggio portabandiera del 1865, i più antichi che la Contrada conserva, con un prezioso quadretto, opera di Luigi Mussini (1877), che li raffigura.[/vazz_panel] Nella seconda saletta sono esposti dei bozzetti di bandiere e una montura militare fedelmente riprodotta, che ricostruiscono la storia dell’araldica e dei colori della Contrada: giallo e nero dalle origini, fino al 1859, quando furono mutati in giallo e turchino per l’insofferenza cittadina ai colori asburgici nel periodo risorgimentale. Lo stemma, una tartaruga coronata, fu invece arricchito dei nodi sabaudi e delle margherite con la concessione sovrana alle Contrade da parte dei Savoia del 1887. Nella saletta, insieme ad una antica bandiera, è collocato anche l’Ammaio delle Quarantore che in antico era di corredo all’altare principale dell’Oratorio. Nel grande salone attiguo sono esposti i costumi utilizzati per il corteo storico, periodicamente rinnovati a partire dalla seconda metà dell’Ottocento fino ai tempi più recenti. Alcuni preziosi bozzetti dei costumi e rare fotografie illustrano la loro evoluzione nel tempo. In questa sala, in una piccola teca, sono conservati anche i Masgalani vinti dalla Contrada, cioè i premi ricevuti nel corso dei secoli per aver fatto la comparsa più bella e più brava nel gioco della bandiera in occasione del corteo storico. Un corridoio, lungo il quale sono esposti i costumi attualmente in uso, rinnovati nell’anno 2000, conduce dal salone ad un piccolo locale dove si trovano le teche che conservano i costumi del fantino e i paramenti del cavallo da parata, detto soprallasso. In adiacenza sono sati realizzati i locali ad uso degli economi della Contrada per la manutenzione dei costumi, dei tamburi e delle bandiere per il corteo ed anche di quelli più semplici e più numerosi impiegati in occasione della Festa Titolare in onore di Sant’Antonio da Padova. Una ripida scaletta, di fronte alla quale sono in mostra tre vecchie bandiere della Contrada, mette in comunicazione il piano inferiore con quello superiore, dove è situata la Sezione del Museo del Palio.

Approfondimenti

I Colori e le Bandiere della Tartuca

Nel XVI secolo l’insegna della Tartuca era conservata presso…
Leggi

Il Paggio Maggiore e lo Stemma

Subito dopo l’Unità d’Italia le Contrade si proposero di realizzare…
Leggi